Resoconto del “Big Trip 2008”

Partiamo dalla fine: la vacanza e’ stata faaaaantastica.
La compagnia divertente, le mete stupende, e (quasi) tutto e’ filato liscio 🙂
Abbiamo visto talmente tanti posti diversi che dopo una settimana in giro per gli US costa ovest faticavamo a ricordare tutto quello che avevamo gia’ visitato.

Questo un breve resoconto di quanto abbiamo fatto:
– bevuto una birra a Londra
– passeggiato in montagna tra gli orsi e le cascate di Yosemite Park (California)
– attraversato Death Valley (California) con il suo paesaggio che cambia ogni mezz’ora
– cercato di sposarci a Las Vegas (Nevada)
– rischiato di cadere nel Grand Canyon (Arizona)
– fatto surf a Los Angeles in Santa Monica beach (California)
– ascoltato “New York New York” di Frank Sinatra sull’Empire State Building guardando Manhattan

A seguire un resoconto piu’ dettagliato, ma spero non noioso, dei 18 giorni…

DAY 1
Partenza da Amsterdam con grossi bagagli pieni di vestiti che vanno dalla giacca per sciare al costume da bagno, passando per maglioni e pantaloncini corti.
Il volo e’ per Londra, visto che a causa del periodo di ferie in Olanda i voli diretti verso gli US erano saliti alle stelle.
E’ venerdi’ sera, il quartiere SOHO di Londra e’ pieno di gente che celebra la vita all’inglese: bevendo birra il piu’ possibile.

DAY 2
Sveglia presto, e via verso l’areoporto. Entro nel Taxi dalla parte del conducente: e’ dura ricordarsi che qui il volante e’ a destra!
Sull’aereo, destinazione San Francisco, siamo nell’ultima fila ma si sta bene.
Arriviamo nel primo pomeriggio, sincronizziamo gli orologi e scegliamo la macchina: Toyota Highlander, categoria SUV. Grande, spaziosa, confortevole per 2 settimane on the road!
Si parte, dopo un pessimo hamburgher che ci ricorda che siamo arrivati in US, la “fast-food nation”… attraversiamo San Francisco, prendiamo il Bay Bridge e via verso est.
Quando ci avviciniamo a Yosemite Park il paesaggio diventa incantevole e la natura la fa da padrone.
Raggiungiamo un piccolo paesino, Sonora, e ci fermiamo in un Motel per la notte.
In serata visitiamo qualche locale notando quanto sono bizzarri sti americani di provincia: chi non e’ estremamente obeso e’ un cowboy con cappello e coltello alla cintura. Ci facciamo gli affari nostri e aniamo a letto presto, ossessionati dal pensiero che “i locali” ci possano venire a prendere.

DAY 3
Sveglia alle 6, e via verso l’ingresso di Yosemite Park.
Il parco si sviluppa con una vallata, percorsa dal fiume Merced, stretta tra montagne a picco piene di cascate spettacolari.
E’ parco naturale con circa 300 orsi neri e animali di ogni tipo.
Ci buttiamo in una camminata di 6 ore per raggiungere la cascata Yosemite, dove troviamo blocchi di neve che ci ricordano che siamo ad oltre 2000mt.

DAY 4
Dopo una notte in boongalow all’interno del parco, facciamo una sostanziona colazione e partiamo per una seconda giornata di cammino. La cascata Nevada e’ l’obiettivo, ma per arrivarci si passa dal “sentiero della nebbia” cosi’ chiamato per via del vapore acqueo creato da una cascata contro le rocce.
Rientrati al campo base, a malincuore dobbiamo lasciare Yosemite, ma l’idea di andare in Death Valley non e’ male 😉
Guidiamo per qualche ora e ci fermiamo casualmente in un piccolo paesino, turistico giusto perche’ e’ meta di tanti pescatori e turisti di passaggio: Bishop.
Bishop e’ stata la sorpresa della vacanza… cercando disperatamente un parrucchiere, son finito la sera in un pub con Georg che mi tagliava i capelli con la pazza idea di farmi assomigliare ad una statua di un Mohicano. L’idea e’ piaciuta molto alla gente del posto che si e’ unita a noi nello sforzo di trasformarmi in un vecchio indiano…

DAY 5
La mattina e’ ripresa cone e’ finita la serata: siamo entrati da un barbiere dove 2 ragazzi si sono fatti corrompere per fare capelli da mohicano e da Bart Simpson ai miei amici… troppo forti sti 2 barbieri!!! (“shit maaaan they got naked at Rusty’s!!!” e’ leggendaria)
Vogliamo fermarci a vivere qui a Bishop dove tutti ci adorano, pero’ Death Valley ci attende.
Siamo di nuovo “on the road”, con un frigo da viaggio pieno di ghiaccio e drinks….
Entriamo in Death Valley dalla parte nord, dopo aver superato un passo di montagna. E’ la strada meno turistica ma piu’ spettacolare, con 60 miglia di strada non asfaltata e piena di sassi.
Infatti, in mezzo alla pianura, su una strada dritta fino all’orizzonte, e con NULLA intorno a noi, senza segnale nei cellulari, senza segno di civilta’ ovunque si guarda, abbiamo bucato una gomma.
La scena e’ stata molto in stile Blues Brothers: nessuno ha detto una parola, siamo scesi e l’abbiamo cambiata.
Ora, il problema non e’ cambiare una gomma. Il problema e’ fare altre 30 miglia di strada non asfaltata SENZA ruota di scorta!!
Velocita’ media: 10 miglia/h (16km/h), evitando i sassi per ORE. Macchine incontrate: 1.
Death Valley e’ veramente incredibile. Il paesaggio cambia con una velocita’ impressionante: deserto secco e terra crepata, dune di sabbia, crateri vulcanici, montagne con canyon, rocce scavate dall’acqua che un tempo qui abbondava, pianure di formazioni salne…
Quando arriviamo a Furnace Creek, in mezzo alla valle, prendiamo una camera e andiamo a goderci il tramonto in Death Valley.
Al rientro scopriamo che per un guarto tecnico non c’e’ elettricita’ nell’hotel. 😐

DAY 6
Visitiamo i posti piu’ belli della valle: Zabriskie Point, Bad Water (il punto piu’ basso di Death Valley circa -80mt s.l.m.), Dante View, Artist Drive… la natura ha veramente fatto un gran lavoro qui!
Ma e’ ora di raggiungere il Nevada e puntare verso Las Vegas.
In meno di 2 ore passiamo dal deserto alla citta’ delle luci accecanti, dei mega-hotel, del divertimento e della perdizione: l’impatto e’ forte dopo 5 giorni in parchi e deserti!!
Las Vegas e’ una citta’ che son contento di aver visto, ma che sarei contento di non vedere piu’. 🙂
Tutto e’ finto, TUTTO.
Siamo stati al Luxor hotel, un mega-hotel ispirato all’Egitto dove le camere sono all’interno di una enorme piramide. Nella piramide c’e’ anche il casino’, la discoteca, la piscina, gli spettacoli, negozi e ristoranti… tutto e’ fatto per farti entrare nell’hotel e non farti uscire piu’.
Las Vegas e’ la citta’ con piu’ camere di hotel al mondo, e si riflette nei prezzi davvero ridicoli di camere molto belle.
Un consiglio: mai prenotare prima! Una camera che 2 settimane prima costava 200$, prenotata il giorno stesso era 65$ !!!

DAY 7
A Las Vegas, tutti hanno interesse a spingerti in qualche locale dove hanno qualche interesse.
Ovviamente i tassisti, ma anche insospettabili signore alla cassa di negozi di moda, ti consigliano di andare in questo o quel posto assolutamente. Noi ovviamente non ascoltiamo nessuno.
Andiamo allo Stratosphere Tower, una torre di 300mt con un ristorante in cima su una piattaforma rotante, cosi’ che in circa 1 ora mentre mangi vedi tutta la citta’ intorno a te!!
Ma la cosa piu’ incredibile e’ che in cima alla torre hanno messo delle giostre…. e non intendo il bruco-mela!!!
Giostre dove sei appeso a 300mt nel vuoto, o lasciato andare a caduta libera dove hai la sensazione di volare… ci tremavano le mani, per davvero.
La sera perdiamo un po’ di soldi, ma vinco anche 6 dollari e li riscuoto alla cassa.

DAY 8
Lasciamo sto posto per tornare nella natura, e che natura!! Il Grand Canyon si avvicina.
Descriverlo e’ difficile. Pensate ad un paesaggio di pianura, con una crepa in mezzo. Poi avvicinatevi e scoprite che la crepa e’ larga 1,6 e profonda 1km.
Scoprite che acqua, ghiaccio, placche tettoniche hanno creato in milioni di anni uno spettacolo senza eguali. Mai vista una cosa cosi’.
Eppure Grand Canyon e’ cosi’ “grand” che per qualunque attivita’ richiede giorni, e tutto va prenotato mesi prima.
Troppo tardi per volare nel Canyon con l’elicottero, troppo poco tempo per camminare giu’ fino al Colorado (2 giorni di escursione), impossibile fare un giro sui muli (vanno prenotati 13 mesi prima), stessa cosa per fare rafting sul fiume (3 giorni minimo).
Insomma abbiamo VISTO il Grand Canyon, ma per VIVERE il Grand Canyon serve tempo.
Allontanandosi in macchina lo spettacolo e’ forte, vedendo una valle con un paesaggio complesso ritornare una crepa nella pianura!

[continua…]
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Di Daniele

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